I MAGGIORI SOCIAL UNITI: IL PROGETTO DI ZUCKERBERG

I MAGGIORI SOCIAL UNITI: IL PROGETTO DI ZUCKERBERG

Facebook, WhatsApp, Messenger e Instagram insieme: questo sarà il colosso social fondato da Mark Zuckerberg.

Zuckerberg punta ad integrare le due applicazioni di messaggistica, Messenger e WhatsApp, con l’app Instagram, molto popolare tra i più giovani. Si tratta di una scelta dettata da motivi di controllo e di business.

Questa mossa,infatti, porterà un cambiamento epocale riguardo la messaggistica via cellulare. Nel dettaglio, le app più utilizzate continueranno a esistere in modo indipendente ma ci sarà un’unica tecnologia a gestirle.

Gli obiettivi

Zuckerberg, tramite questa trasformazione, vuole affermare in modo netto il proprio controllo su tutte le piattaforme acquisite nel corso degli anni. Un progetto mastodontico che consoliderebbe un ecosistema «social» che va sotto la «F» di Facebook.

La data d’inaugurazione del nuovo progetto è fissata per l’ inizio del 2020.  Inoltre, questo porterebbe Mark Zuckerberg ad essere il re assoluto del mondo dei social network.

L’iniziativa di unificare i tre servizi consentirebbe a Facebook di aumentare l’utilizzo del proprio social e di «forzarne» in qualche modo la presenza di qualunque persona iscritta all’app di messaggistica o alla piattaforma fotografica.

L’obiettivo di questa integrazione è anche quello di estendere a tutte le app il sistema di crittografia ‘end to end’, attualmente in uso solo su WhatsApp, che rende segrete le conversazioni e mette al riparo da intrusioni esterne.

Nello specifico, sarà attuata un’unica struttura che porterà alla totale crittografia end-to-end su ogni comunicazione per migliorare la sicurezza di tutte le piattaforme. E non solo, sarà presente anche un beneficio: se il piano dovesse essere messo in pratica, chi ha aperto un account su uno di questi social potrà comunque mettersi in contatto con un’altra persona che invece è iscritto a un’altra piattaforma.

I rischi e i pericoli

La privacy sarà un problema rilevante. Un domani, a «social unificati», ogni informazione condivisa con una piattaforma sarà disponibile anche sull’altra. In questo modo nessuno potrà più avere il controllo su quali dei propri dati condividere con una o con l’altra. Senza contare l’enorme contributo alla profilazione di ogni singolo utente, che sia iscritto ovunque o no.

Per esempio, WhatsApp richiede attualmente solo un numero di telefono quando i nuovi utenti si registrano. Al contrario, Facebook e Facebook Messenger chiedono agli utenti di fornire la loro vera identità. Abbinare gli utenti di Facebook e Instagram alle rispettive maniglie di WhatsApp, potrebbe dare grossi problemi a coloro che preferiscono mantenere separato l’uso di ogni app.

La messaggistica crittografata è stata a lungo supportata da difensori della privacy che temono che i governi o gli hacker possano accedere ai messaggi personali delle persone.

Un’altra difficoltà che si dovrà affrontare è legata alla disinformazione. In relazione a questo, WhatsApp ha recentemente posto dei limiti su quante volte un messaggio può essere inoltrato sul servizio, nel tentativo di ridurre la distribuzione di contenuti falsi.

Infine, il messaggio che ha lanciato Mark Zuckerberg e il suo team può, da un lato, rassicurare la collettività:

 “Vogliamo costruire le migliori esperienze di messaggistica possibili, la gente vuole scambiarsi messaggi in modo veloce, semplice, affidabile e privato. Stiamo lavorando per rendere più facile raggiungere amici e familiari attraverso i diversi network”.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, UN MONDO IN ENORME CRESCITA.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, UN MONDO IN ENORME CRESCITA

L’intelligenza artificiale assume un ruolo dominante nella società contemporanea.

Oggi, la società è arrivata a legarsi alla tecnologia in modo assoluto. Gli ultimi cambiamenti riguardano la crescita immensa dell’intelligenza artificiale.

 

Il ventunesimo secolo è caratterizzato, come sappiamo tutti, dalla tecnologia come regina indiscussa. Ogni cosa è collegata ad essa ed è possibile risolvere qualsiasi tipo di problema affidandosi alle sue capacità.

Negli ultimi tempi,però, sta prendendo sempre più piede ed è in costante crescita l’Intelligenza Artificiale. Questa tipologia di fenomeno sta acquistando sempre più importanza e significato per il privato, l’impresa o l’ente pubblico.

Il ruolo che sta avendo in quest’ultimo periodo l’attuazione dell’intelligenza artificiale si evidenzia nel business e nella gestione delle imprese.

Ma cos’è l’Intelligenza Artificiale?

L’intelligenza artificiale è identificata come l’abilità di un sistema tecnologico di risolvere problemi o svolgere compiti e attività tipici della mente e delle capacità umane. In particolare, riferendosi al settore informatico, l’AI è la disciplina che si occupa di realizzare macchine hardware e software in grado di agire autonomamente e quindi di risolvere ogni difficoltà che si potrebbe presentare.

Ma quello che sta cambiando recentemente è la maturità tecnologica che si è raggiunta sia nel calcolo computazionale: sono presenti sistemi hardware molto potenti, di ridotte dimensioni e aventi bassi consumi energetici; sia nelle capacità di analisi veloci e precise di enormi quantità di dati di qualsiasi forma (Analytics).

Il Boom di imprese che adottano l’AI

Con l’aumento della rilevanza dell’intelligenza artificiale cresce anche il numero di imprese che la utilizzano. Infatti, la società di analisi Gartner, ha affermato che negli ultimi quattro anni l’impiego dell’AI è cresciuto del 270% ed è triplicato negli ultimi 12 mesi.

I risultati ottenuti da Gartner sottolineano,quindi, come l’aumento dell’adozione sia da attribuirsi ad una maturazione significativa della tecnologia che ha spinto le azienda ad applicarla in diverse aree. Nel dettaglio, la diffusione dell’intelligenza artificiale ha registrato un incremento di 12 punti percentuali passando dal 25% al 37%.

Inoltre, l’indagine mostra che il 52% delle organizzazioni di telecomunicazioni fa uso di chatbot e il 38% dei fornitori di assistenza sanitaria fa affidamento sull’aiuto dei computer.

L’ultima novità: La nuova piattaforma AI OpenScale

La nuova piattaforma tecnologica AI OpenScale è l’ultima novità legata al mondo dell’intelligenza artificiale. Essa ha lo scopo di affrontare le principali sfide, conseguenza dell’avanzata dell’AI.

Questa nuova piattaforma tecnologica consentirà alle aziende di gestire l’AI in modo trasparente. In pratica, nonappena le applicazioni dell’ Intelligenza Artificiale vanno in esecuzione, AI OpenScale è in grado di rilevare e correggere gli eventuali errori presenti. Poi ancora, accanto ad AI OpenScale la società ha introdotto NeuNetSche permette la creazione di complesse reti neurali partendo da zero.

AI OpenScale possiede alcune particolari caratteristiche:

  • Comprende in che modo le applicazioni AI rispondono ai quesiti;
  • Indirizza automaticamente i bias nelle applicazioni AI:AI OpenScalemonitora continuamente le applicazioni AI e previene i bias attraverso una tecnologia “anti-pregiudizio”;
  • Permette che le applicazioni AI siano verificabili :AI OpenScale registra ogni previsione, ogni versione del modello e tutti i dati di addestramento utilizzati;
  • Utilizza l’AI per affrontare e risolverela scarsità di ingegneri esperti in IA;
  • Gestisce e scala l’AI in modo interoperabile: AIOpenScale può lavorare con qualsiasi modello di machine learning o deep learning open source.

Si può concludere affermando con assoluta certezza che l’Intelligenza Artificiale e tutto quello che comprende le tecnologie è dominante nella nostra società. Tutto quello che facciamo è,pertanto, influenzato dalla realtà digitale e oramai il quotidiano è destinato a convivere con l’online ed è quasi costretto a renderlo “aspetto primario” in ogni azione da compiere.

L’INNOVATIVA TECNOLOGIA ESIM ARRIVA IN ITALIA

L’INNOVATIVA TECNOLOGIA ESIM ARRIVA IN ITALIA

Apple attira l’attenzione sui nuovi Iphone grazie ad una novità: le eSIM.

Gli Iphone XR e XS sono entrati nel mercato mondiale lo scorso settembre e hanno suscitato non poca curiosità. Oltre alle novità della Smart HDR, l’Illuminazione Ritratto, il Controllo Profondità e la Modalità Ritratto, molto importante è l’introduzione della eSIM. Quest’ultima ha affascinato, acquirenti e non, per la sua comodità d’utilizzo e innovazione.

Allora scopriamo qualcosa in più!

Il nome già introduce qualcosa: la e davanti a Sim significa embedded, cioè incorporato. Infatti la SIM non è fisica o materiale, ma è intrinseca e collegata allo smartphone stesso. Il microscopico chip identifica, in modo univoco, il cliente sulla rete, come le SIM classiche, solo in modo più innovativo. Ma le differenze essenziali ci sono.

La eSIM è riprogrammabile e non affiliata esclusivamente ad un operatore telefonico. Il cambio di operatore è possibile tramite un semplice login via software che permette al cliente di agganciarsi alla rete telefonica prescelta. Per questo non è più necessario il cambio fisico, e scomodo, della SIM da un operatore all’altro. L’idea di eSIM è nata per esigenze di spazi ridotti degli smartwatch, “orologi intelligenti” che si allacciano alla rete e con cui è possibile comodamente rispondere ed inoltrare chiamate. Si prevede che, nel corso degli anni, la tecnologia eSIM diventerà sicuramente un must nell’essenza stessa degli smartphone.

 

Come funziona?

Attualmente il problema delle eSIM sta nel fatto che tra i produttori non esiste ancora uno standard univoco per l’utilizzo. Apple è l’unica, che al momento, ha presentato un chiaro piano riguardo alle eSIM per i suoi utenti.

Come si registra la nuova SIM? È necessario andare nelle Impostazioni e accedere alla sezione Cellulare dove apparirà una sezione informativa nella quale sarà possibile visionare tutti gli operatori telefonici disponibili nella propria zona e scegliere tra le diverse tariffe e promozioni offerte. Successivamente si sottoscrive il contratto con l’operatore che si preferisce adottando il piano tariffario più adeguato alle proprie esigenze. Questa soluzione, comoda e veloce, è attuabile solamente sul sistema operativo iOS di Apple, ma non è da escludere che, nel tempo, tutti gli operatori telefonici si adatteranno alla tecnologia eSIM e la includeranno nei propri piani offerti.

 

La situazione in Italia

TIM, con lo smartwatch Samsung Gear S2, è l’unico operatore a supportare le eSIM in Italia già dal 2016. Vodafone attualmente sta cercando di aprire le frontiere alla nuova tecnologia adottata dagli Iphone XR e XS. Infatti esso resta l’unico operatore a cui affidarsi per coloro che vogliono acquistare lo smartwatch Watch Series 4 di Apple, disponibile anch’esso dal settembre 2018. Dagli altri operatori telefonici che lavorano in Italia nessuna informazione è ancora disponibile approposito del tema eSIM.

Ma, considerando che il nuovo smartwatch Apple è dotato di una propria eSIM, è necessario un nuovo piano tariffario e operatore a sè stante? No. La eSIM dello smartwatch viene duplicata da una scheda già esistente e funzionante, come può essere quella di uno smartphone. Ciò implica che è possibile collegare il proprio numero telefonico, compreso di piano tariffario, all’orologio intelligente, senza formulare e sottoscrivere un nuovo contratto con un operatore telefonico.

 

Una curiosità: le eSIM non sono state introdotte per la prima volta dai nuovi iPhone XR e XS, ma, grazie ad essi, sicuramente avranno successo.

La “nuova” tecnologia è stata introdotta per la prima volta nel 2014 sul iPad Air 2 dalla società Cupertino, con il nome di Apple SIM. L’innovazione non arrivò mai in Italia, ma rimase un’esclusiva per gli Stati Uniti e il Regno Unito. Nel 2016, la GSMA, associazione mondiale degli operatori mobili, annunciò le iniziali specifiche tecniche delle eSIM. Subito dopo esse debuttarono finalmente in molti paesi europei con il sopracitato Samsung Gear S2, smartwatch che si collega alla rete grazie alle eSIM, arrivate in Italia associate a TIM.

Ora assisteremo all’evoluzione di questa tecnologia che porterà sempre a maggiori vantaggi nel tempo, anche dal punto di vista della comodità, della semplicità di utilizzo e della possibilità di connessione di tutti i propri dispositivi insieme. In Italia, con il progressivo successo globale delle eSIM, si può immaginare che anche gli altri operatori telefonici si adatteranno ad esse fornendo più offerte e tariffe aggiornate. La tecnologia continua a fare passi da gigante e, il minimo che possiamo fare, è esserne consapevoli.

“La scienza di oggi è la tecnologia di domani.” Edward Teller 1908-2003

Asia Galvani

PRIMA SCUOLA ITALIANA “PHONE FREE” A PIACENZA

PRIMA SCUOLA ITALIANA “PHONE FREE” A PIACENZA GRAZIE ALL’INNOVATIVO DISPOSITIVO YONDR

Il Liceo scientifico ad indirizzo sportivo di Piacenza “San Benedetto” è stato il primo esempio di scuola italiana a sperimentare la politica Phone-Free. Nello specifico, l’uso dello smartphone durante le ore scolastiche, compresa la merenda, viene negato sia per gli studenti sia per gli insegnanti.

Il preside Fabrizio Bertamoni ha attuato la nuova direttiva lo scorso 18 settembre, previa avviso agli studenti e convocazione dei genitori.

Il dispositivo, che rende questa utile iniziativa possibile, è stato ideato dalla società americana Yondr. Il gruppo statunitense ha creato questa “tasca” che, nel momento in cui racchiude lo smartphone, lo scherma e lo sigilla grazie a un sistema di chiusura brevettato. Il cellulare può essere sbloccato soltanto da una apposita base magnetica: una sorta di sistema di ‘anti-taccheggio’ in possesso esclusivo degli insegnanti. Gli smartphone vengono inseriti nell’apposita tasca Yondr alla prima ora di lezione per essere riutilizzati alla fine dell’ultima. In questo modo i telefoni restano comunque nei banchi degli studenti, ma sono resi inefficaci e inutilizzabili.

L’inventore del progetto Yondr, durante un’intervista a Wired, ha rivelato l’obiettivo principale del dispositivo: disconnettere le persone da internet senza sottrarre la soddisfazione odierna del contatto tattile con lo smartphone. Negli Stati Uniti oltre 600 scuole già utilizzano questa attrezzatura.

«Si tratta di un progetto per tornare al contatto esistenziale con il mondo – spiega Amelie Robin, referente del progetto Yondr per l’Europa – I risultati più importanti che abbiamo visto, con l’utilizzo di questo strumento, sono la maggiore interazione tra studenti, l’attenzione verso gli insegnanti, ma soprattutto è diminuita la percentuale di bullismo in classe».

Il preside Bertamoni ha preso ispirazione per il progetto da Stephen Hawking, celebre fisico venuto a mancare lo scorso marzo. La sua citazione “ricordatevi sempre di guardare le stelle” ha stimolato il dirigente scolastico a coinvolgere il liceo in questa innovativa esperienza, che detiene il primato a livello italiano.

“Ho pensato che fosse importante anche per i ragazzi il fatto di alzare lo sguardo al cielo, ovvero, di distogliere gli occhi dal display” dichiara Bertamoni. Il suo intento è stimolare un’opportunità di finalità pedagogica per aumentare la socializzazione e cercare di diminuire il cyberbullismo tra i corridoi scolastici.

Gli studenti, dapprima consapevoli del nuovo progetto, hanno avuto un momentaneo senso di smarrimento iniziale, subito sostituito da accettazione e comprensione. Le motivazioni, che accompagnano l’utilizzo del dispositivo statunitense per allontanarli dal mondo virtuale dello smartphone durante le lezioni, sono state ampiamente apprese. «Ora che la scuola ci ha spiegato il perché di questa iniziativa – dichiara una studentessa 15enne del liceo – l’ho compresa meglio e sono d’accordo: sicuramente non avere lo smartphone aiuterà tutti noi a socializzare di più» dichiara. “Per me il cellulare è una distrazione quindi se lo avessi con me in classe sicuramente continuerei a guardarlo e mi distrarrei” confessa un’altra liceale 14enne.

Il progetto ha avuto numerose approvazioni tra Consiglio d’Istituto, docenti e genitori, ma il preside Fabrizio Bertamoni si riserva la possibilità di modificare o abbandonare il progetto qualora esso non produca risultati rilevanti.

Asia Galvani

NUMERO DI ATTACCHI HACKER

ITALIA AL QUARTO POSTO NEL MONDO PER NUMERO DI ATTACCHI RANSOMWARE SUBITI NELL’ ULTIMO ANNO

Gli attacchi di sistemi ransomware e di virus informatici che bloccano i documenti chiedendo un riscatto rappresentano una vera e propria minaccia per le aziende e per le imprese industriali, in particolare vengono colpite quelle che dispongono di infrastrutture più delicate poiché l’attività dei vari malware causa l’interruzione di tutti i processi industriali. Il malware infatti blocca l’accesso a un computer e offre al suo proprietario la restituzione dei propri dati in cambio di denaro. Un vero e proprio riscatto elettronico. Sugli schermi dei computer presi di mira, che non possono essere riavviati, appare un messaggio che chiede una somma per sbloccare i dati.

Il nostro paese è tra i più colpiti al mondo, secondo Datamanager tra il mese di marzo e aprile 2018 l’Italia è risultata quarta al mondo per numero di attacchi malware subiti, con un totale del 13% nella media europea.

Il ransomware WannaCry ha intaccato in 150 paesi di tutto il mondo computer di persone e imprese coinvolte in vari e diversi tipi di produzione, infrastrutture urbane, impianti e raffinerie. Si stima inoltre che lo 0,5% dei computer sia stato attaccato almeno una volta nella prima metà del 2017.

Questi attacchi informatici rappresentano purtroppo una minaccia concreta per le aziende di tutto il mondo, soprattutto per le filiere logistiche costituite da vari organizzatori industriali.

Per rispondere alla minaccia è stato indetto un simposio scientifico internazionale INCOM2018 – Information Control Problems in Manufacturing (Bergamo, 11-13 giugno 2018), organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo e  congiuntamente dal Politecnico di Milano,

L’ Italia inoltre, nelle ultime settimane sta combattendo contro un malware, chiamato Ursnif, in grado di rubare password usate per operazioni di home banking, acquisti online e posta elettronica. Lo hanno scoperto i ricercatori di CSE, CybSec Enterprise; le vittime di Ursnif ricevono un’email con allegato un documento Word che richiede l’abilitazione di una serie di comandi che permettono la visualizzazione dello stesso. Il malware è programmato per sopravvivere e restare attivo anche al riavvio del computer, in questo modo il programma garantisce a se stesso la propria esecuzione ogni volta che il pc viene acceso.

Apple, le novità e i contatori su iPhone

Apple le novità e i contatori su iPhone

 

L’azienda di Cupertino vuole che i possessori di iPhone si rendano conto del tempo che passano con il loro device in mano, per scongiurare dipendenze da smartphone.

A breve Apple svelerà alcuni strumenti per tenere monitorate ore e minuti passate con il telefono e le sue applicazioni.

Tutto questo dovrebbe accadere con il nuovo aggiornamento di iOS 12; e, stando alle indiscrezioni, nell’applicazione IMPOSTAZIONI dovrebbero risiedere i contatori.

Non solo Apple, vuol far rendere consapevole l’utilizzatore dello smartphone, anche Google ha già previsto, con il prossimo aggiornamento del sistema operativo ANDROID, l’inserimento di un contatore per il tempo passato tra applicazioni e internet.

Apple ha in serbo altre innovazioni che si chiamano SiriKit e ScreenTime.

SiriKit è un portale per gli sviluppatori all’ IA (intelligenza artificiale) di Apple, così per far comunicare in modo diretto le applicazioni con Siri, senza dover chiamare Siri ogni volta l’utente ne abbia bisogno.

ScreenTime invece aiuta l’utente a definire l’uso corretto del telefono o tablet. Ha anche una funzione per permettere ai genitori (in caso di utenti minori) di attivare o meno alcune applicazioni in tempo reale.

Nessun aggiornamento in vista, quest’anno Apple si è concentrata soprattutto sul rendere iOS più stabile e performante anche sui vecchi dispositivi.

Quindi iOS 12 sarà disponibile il prossimo autunno come aggiornamento software gratuito per iPhone 5s e modelli successivi, tutti i modelli di iPad Air e iPad Pro, iPad di sesta generazione, iPad di quinta generazione, iPad mini 2 e successivi e iPod touch di sesta generazione.

Questo finalmente renderà onore ai vecchi clienti Apple che non potevano scaricare alcune applicazioni per il software ormai desueto.

Oltre a iOS cambierà anche MacOS, questa nuova versione si chiamerà Mohave e tra le sue caratteristiche ha quella di rendere il desktop e le funzionalità di base molto più avanzate e “usabili”, con dei tool integrati nel Finder stesso che riducono il classico “desktop clutter”, le scrivanie piene di cartelle e files, e di operare anche sui documenti multimediali senza ricorrere ad applicazioni particolari.

 

 

Effetti di un sito web fatto bene

EFFETTI DI UN SITO FATTO BENE

 

A volte per un’azienda non è del tutto chiaro il significato che ha possedere un sito e gli sbocchi che questo può avere. Inoltre, è molto importante capire gli effetti di un sito fatto male in quanto rischia di non comunicare la corretta immagine aziendale e di rendere sterili i vari investimenti che hanno permesso lo sviluppo e la professionalità dell’azienda. Un sito realizzato male infatti non rende, non ha visite né accessi o contatti. Bisogna quindi fare attenzione ad alcuni aspetti molto importanti perché chi non cura il sito non dà una buona impressione e spesso si preferisce cercare altrove tra i vari competitors.

Parlando di “sito fatto male” si possono intendere molte cose e possono essere molte le cause che lo rendono insoddisfacente; in genere, comunque, un sito è realizzato male perché commissionato a chi non ha esperienza, a chi lo fa per passione e non ha effettuato degli studi o un’indagine di mercato, e non conosce quindi concetti come il SEO, il posizionamento e la navigabilità ma ha solo come priorità l’estetica.

Un altro indice di insuccesso per il sito è la piattaforma; se questa non è su misura e quindi non è realizzata appositamente per l’azienda, infatti, rischia di rendere il sito poco soddisfacente. Oltre a questa una delle cause scatenanti è anche il posizionamento, ovvero il fatto di rendere un sito visibile nel web. Posizionamento, seo, visibilità sono sinonimi di testi realizzati bene, esaustivi, scritti soprattutto da professionisti del web che riescono con una pagina a parlare a google e a chi legge, non facendo pesare la lunghezza dei contenuti e rendendoli chiari, esaustivi e precisi. I testi sono un ingrediente cruciale, e se chi fa il lavoro sottovaluta questo passaggio, sta facendo un sito fatto male!

L’importanza del SEO non è mai spiegata abbastanza in quanto servono competenze specifiche per farlo e in genere i costi sono molto consistenti. Un sito ben visibile parte da un costo minimo di almeno 5/8 mila euro e se non si ha una base di certezza di successo è più facile puntare alla grafica, alle immagini e agli aspetti secondari. Anche il movimento nel sito è un ingrediente che tende a catalogare il sito come fatto male, perché il movimento, in certi contesti, non è piacevole e sembra mettere fretta, induce in confusione e non aiuta la navigabilità, e soprattutto per i siti aziendali, che vengono quindi usati per lavoro, ciò deve essere dosato.

Lo step più delicato è il momento successivo al posizionamento online di un sito: chi ci pensa? Chi aggiorna? Chi scrive nuovi testi? Se il sito si lascia da solo, è ovvio che non si potranno avere risultati nel tempo, piace all’inizio ma poi pian piano stanca e non da nel tempo nessuna news. Un sito così non è tanto fatto male nella parte esecutiva, ma è fatto male nell’aspetto strategico. Serve una forte visione d’insieme e serve saper coordinare il cliente, l’azienda e il sito.

Anche la grafica “troppo bella” a volte è un danno perché se messa nel contesto sbagliato può essere fuorviante. Il punto centrale deve sempre essere il business non il contorno. Serve una forte visione d’insieme, una strategia e competenza per raggiungere gli obiettivi, per questo è importante uno studio d’insieme e della fattibilità del progetto, in quanto si fa un progetto e si lavora a step per realizzare quanto definito, dando le giuste priorità agli ingredienti che servono veramente. Se si sta promuovendo qualcosa, è giusto mettere un piacevole contesto grafico, ma il fine ultimo è valorizzare quanto si sta proponendo!

 

Perché affidare il tuo sito a un professionista?

Spesso le aziende, soprattutto quelle di piccole o medie dimensioni, commissionano la creazione del loro sito internet a persone poco competenti per risparmiare tempo e denaro.

In questo modo, però, tali risorse vengono comunque sprecate, poiché il sito non sarà di alcuna utilità. Il portale risulta perciò poco usabile (non rispetta tutte le linee guida sull’usabilità dei siti web), poco sicuro o difficilmente reperibile dai motori di ricerca, tra le altre cose.

La domanda che bisogna porsi è quindi, che vantaggi potrei ottenere commissionando la realizzazione del mio sito aziendale a un professionista?

1) Qualità

Creare un sito è come costruire una casa: se vogliamo che la nostra casa sia costruita bene dobbiamo rivolgerci ad un architetto che si occupi di tutta la progettazione nei minimi dettagli, e poi ad operai specializzati che la edifichino. A dei professionisti. Se vogliamo un sito di qualità, quindi, dobbiamo investire su di esso e rivolgerci a dei professionisti, ad architetti del web e ingegneri informatici.

2) Ottimizzazione per i motori di ricerca

Non è importante soltanto che Google indicizzi il nostro sito, ma anche e soprattutto che la nostra posizione sui motori di ricerca sia buona se vogliamo essere reperiti dai potenziali clienti. Per fare ciò, c’è bisogno di figure specializzate nella SEO (Search Engine Optimization), in ottica di organizzazione interna del sito e altre competenze tecniche specifiche.

3) Aggiornamento sulle normative

Se un sito web non viene adattato alle normative imposte dal garante, può incorrere in sanzioni molto alte, e solo i professionisti sono costantemente aggiornati e hanno le competenze tecniche per rendere il sito conforme alle leggi vigenti.

4) Sicurezza

Bisogna sempre conoscere le potenziali minacce per il tuo sito: se lo affidi ad un team di esperti, sapranno proteggerlo dagli eventuali attacchi hacker che potrebbero colpirlo, evitando che rubino i dati sensibili dei tuoi utenti o riescano ad installare dei software malevoli sui loro computer tramite il tuo sito.

5) Tecnologie

Le aziende specializzate in creazione di siti e applicazioni web utilizzano tecnologie molto avanzate per la creazione dei loro prodotti. Quando avvengono cambiamenti repentini è molto utile avere a propria disposizione persone competenti.

6) Controllo

Il grande vantaggio dei siti web odierni è che permettono di portare a termine delle strategie di marketing e di comunicazione molto accurate: questo perché possiamo misurare i risultati in modo preciso. Se però nell’azienda non ci sono persone specializzate in web marketing, anche questo compito può essere demandato a coloro che hanno costruito il sito internet.

Perché creare una Fan Page per la tua azienda?

Perché creare una Fan Page per la tua azienda?

 

I social network, e Facebook in particolare, rappresentano sempre più un luogo dove costruire, rafforzare e far evolvere la relazione con la propria clientela, esistente o potenziale. Facebook è una piattaforma che permette di creare una propria identità attraverso un profilo personale o una Fan Page. Le pagine, inizialmente, sono nate per permettere alle persone di seguire gli aggiornamenti di enti, organizzazioni, aziende e negozi pur non chiedendo l’amicizia; queste, infatti, non hanno amici, ma dei fan che leggono ciò che la pagina stessa pubblica. Da qui nasce il concetto di Fan Page, strumento a servizio di aziende e brand utile per curare la comunicazione con i fan e favorire il marketing online. Una Fan Page è un’arma potentissima per la realizzazione della propria strategia online, e i motivi sono moltissimi.

In primis, tutti i clienti delle aziende hanno un proprio profilo sui Social Network; le statistiche sostengono, infatti, che a Gennaio del 2016 erano oltre 30 milioni gli italiani su Facebook, e oltre 20 milioni quelli che lo visitavano quotidianamente. Tra gli utenti, però, non troviamo solo i giovani come molti sostengono, ma un pubblico molto vario che rende i Social appropriati per tutti i mercati. La percentuale degli ultra 50enni, infatti, è più che doppia rispetto a quella di chi ha età inferiore a 18 anni.

In secondo luogo, i Social rappresentano un modo molto semplice e efficace per reperire informazioni. Facebook in particolare è un tipo di Social perfetto per dare informazioni e comunicare in maniera immediata, semplice e chiara, anche grazie alla connessione tramite smartphone che sta seguendo un trend di crescita a una velocità impressionante.

Un altro motivo per cui per un’azienda è importantissimo avere una Fan Page si può riscontrare nel concetto di Costumer Care: il modo più veloce che ha un cliente per contattare un’azienda e richiedere aiuto, un appuntamento, il prezzo di un prodotto o altro, infatti, è quello di collegarsi alla Fan Page su Facebook e inviare un semplice messaggio. Da qui si può dedurre, quindi, che c’è una necessità sempre più crescente di una comunicazione rapida ed efficace.

Come ultimo punto a favore della Fan Page si può considerare inoltre il fatto che questa è un eccellente strumento di marketing utile non solo per trovare nuovi clienti ma anche per fidelizzare quelli già esistenti. Attraverso Facebook, infatti, si possono condividere informazioni, contenuti, articoli utili e interessanti, immagini dal potenziale virale, video divertenti e tanto altro per contribuire a creare reputazione, autorevolezza ma soprattutto attenzione e coinvolgimento dei propri fan.

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